lunedì 11 febbraio 2008

Dichiarazione di intenti

Partiamo dalla definizione

Letteralmente: weB LOG


È l'abbreviazione di web log e indica un sito web autogestito dove vengono pubblicate in tempo reale notizie, informazioni, opinioni o storie di ogni genere, visualizzate in ordine cronologico inverso. Il blog è uno strumento di libera espressione, una via di mezzo tra la homepage personale e il forum di discussione, che tiene traccia (log) degli interventi dei partecipanti. Un blog può essere personale, un diario online costantemente aggiornato che tutti possono leggere, oppure può essere uno spazio sul web attorno al quale si aggregano navigatori che condividono interessi comuni.


Questo è un blog, o quello che dovrebbe essere un blog.
Ma alla velocità con cui si muove internet le definizioni sono temporanee, instabili e spesso riduttive, in quanto il tentativo di una definizione è quello di fotografare qualcosa di dinamico e pertanto non confinabile

Posso dire cosa io penso sia un blog, partendo non dalla sua definizione ma dall'utilizzo che ne faccio tutti i giorni e dalla strutturazione che gli hoster di blogger gli hanno datto.

Un blog è un luogo di condivisione
Un blog è un luogo di condivisione "forzata"

C'è un utente, il proprietario, che è colui che ne crea e gestisce il 90% del contenuto, mentre i suoi visitatori sono partecipativi sempre in relazione alle scelte degli argomenti trattati dal proprietario.

Inoltre i partecipanti non possono utilizzare immagini o file multimediali nelle proprie repliche.

Questo ci suggerisce una cosa: il blog non è un luogo di condivisione paritaria.
E' un meccanismo principalmente unilaterale.

Per il bilaterale esistono i forum, che qui non ci interessano.

Questo fatto, per quanto possa più o meno essere percepito a livello cosciente da chi utilizza un blog, determina una tendenza che praticamente riveste il 90% dei blog in rete:

Chi scrive, sentendo tanto controllo tra le mani, decide quasi sempre di parlare di sè stesso.
Di raccontare fatti della propria vita, cose che ha visto o gli sono capitate, i propri sentimenti in relazione a un dato evento.
Cose che soltanto alle persone a lui vicine possono interessare.

Cose delle quali al resto del mondo non gliene fotte un emerito cazzo.

Un famoso blogger italiano, su punto informatico, ha criticato qualche mese fa questo aspetto.

Solo il 10% dei blog presenti in rete fanno successo, perchè sono rivolti agli altri e trattano cose originali.

Il 90% dei blog della rete sono inutili, non letti ed autoreferenziali.

E i creatori lo sanno.
Io lo sapevo quando ho creato il mio primo blog 3 anni fa

Questo apre la porta su un altro aspetto della questione:
Se i blogger sanno di non essere letti da praticamente nessuno, evidentemente scelgono di scrivere essenzialmente per sè stessi, sulla base dei motivi più vari (primo su tutti l'aspetto catartico della scrittura)

Verrebbe da chiedersi, allora, perchè sentano l'esigenza di utilizzare uno strumento pubblico, quale il blog o il web in generale, per scrivere.

Il buon vecchio moleskine non è forse più di moda? (io personalmente ne ho 3).

Ma qui entreremmo in un argomento che non ci interessa, e comunque non sarebbe questa la sede dove trattarlo.

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Tutta questa premessa per dire una cosa.
Questo blog:

  • è ovviamente scritto principalmente per me stesso
  • vedremo se prenderà un'evoluzione diversa
  • non parlarà di me stesso. non racconterà cazzi di cui non frega niente a nessuno
  • tratterà argomenti vari, per lo più estranei a specifici avvenimenti della mia vita
  • parlerà di tutto e di niente
  • conterrà racconti
  • conterrà saggi
  • conterrà testi di vario tipo
  • conterrà riferimenti a canzoni (e forse brani musicali, chi può dirlo)
  • conterrà materiale che cercherà sempre di stimolare il lettore ad una reazione attiva
Vediamo come va