domenica 15 febbraio 2009

domenica 7 dicembre 2008

La generazione mtv (non quella degli anni 90)

Concerto 2manyDJs
Il locale, a sopresa, si rivela un locale di tamarri (under 22) e di musica tamarra e orrenda lanciata a un volume esagerato, il più forte che ho mai sentito live (Questo è il motivo per cui sono qui, mi fischiano le orecchie e non riesco a dormire).

Al di la della semidelusione della serata, di cui non voglio parlare, c'è un'altra cosa che mi ha colpito questa sera.

Come recita un già memorabile quote " l'ultima volta che sono stato in una situazione con cosi tanti tamarri e questa musica, era alle giostre del paese del 92"

Devo dire che a un certo punto nell'arco di questa sera, osservando questi ragazzi fatti tutti con lo stampino, ho avuto la netta sensazione di aver perso un pezzo importante per strade.
La sensazione che mi sia mancato, nel corso degli annii qualche passaggio.
L'idea che con questa "generazione" (anche se tecnicamente è solo la seconda tornata della mia) io a un certo punto abbia perso contatto lunga la strada.

E cosi ci siamo rincontrati oggi, dopo centinaia di ore di viaggio, separati.

E così mi sono trovato in questo posto.
Non a disagio, non fuori luogo. Semplicemente curioso e attento.
Attendi come lo si è quando si studia un animale o si cerca di conoscere un estraneo

E la più triste conclusione alla quale sono arrivato nell'arco della serata è
"questa generazione affonderà definitivamente questo paese, ne sono certo. non ho nessuna fiducia in loro, se non quella nel fatto che ci distruggeranno"

poi guardi mediaset, magari lucigonolo qualche volta, e non ti stupisci se questa sera in questo locale c'erano ragazzini che riescono ad avere 30 euro dai genitori per fare le 4 del mattino, in un locale con una musica spacca orecchie (non sono un cazzo di bacchettone. e lo dico da persona che si sparava una sala prove a settimana. il volume di questa sera è PERICOLOSO a livello fisico per i timpani. punto)
dove si fuma, in barba alle norme, dove sono tutti ubriachi
dove c'è una ragazzina di 18anni, o forse meno, che troieggia su un cubo con un ragazzo dietro che le solleva la gonna già cortissima
e dove all'ingresso altri ragazzini prendono pasticche

Qui ci starebbe l'ennesimo "grazie italia" e magari anche "Grazie berlusconi" ma questa non vuole essere la sede ( magari ne dedicherò una a parte a breve)


Insomma, di fronte a questo animale che cercavo di capire, ho pensato che alla fine non era cosi, almeno non per noi

Abbiamo avuto la fortuna di crescere molto più liberi da infìluenze e in un mondo estremamente vario

Noi alla fiine siamo cresciuti, negli anni 90
Siamo la prima generazione MTV, quella che guardava mtv in inglese quando trasmetteva praticamente solo rock e live unplugged meravigliosi

Se confrontiamo questa generazone con gli anni 80 e con il 2000 la prima cosa che salta addosso è la "libertà",la variabilità che c'era ai tempi
Pensiamo soltanto ai mille tipi di musica che giravano in quel periodo.
e alle mille mode da cui attingere (anche in modalità mash-up) senza che nessuno ti venisse a bollarti come "out"

L'accesso a infiniti mondi era enormemente superiore all'appiattimento di oggi
io uscivo con punkettoni
con metallari
con dark
con grunge
e nessuno ti guardava "male"
(a parte forse i dark, che infatti furono quelli che frequentai più a lungo per soddisfare il mio ego elitario)

Magari vedo la cosa con occhi distorti, ma tutto mi pare cosi appiattito oggi, cosi allineato e cosi privo di senso (che non necessariamente significa contenuto) e direzione da lasciarmi impaurito

Una mtv generation 2000 tutta uguale, che ascolta musica tutta uguale e che si comporta ed espone sempre con le stesse modalità


Diamo un pò meno televisione ai nostri figli, e un più internet.
Insegniamogli il gusto per la scoperta delle cose, invece che la ricezione passiva.
La ricerca invece che il subire
Il processo decisionale prima ancora che la decisione finale

e forse, dico forse, cancelleremo questa terribile parentesi intermedia che di certo non riguarda tutti ma sicuramente molti

martedì 20 maggio 2008

Il flusso dell'odio

Il mio quartiere è strano.
Sono tornato ora, a mezzanotte e mezza.
Ho parcheggiato la macchina a un universo di distanza causa lavaggio strade.
Tornando a casa mia c'è un ponte piccolo che passa su un corso d'acqua che va verso viale monza.

Mi passa a fianco un vecchietto in bici con la barba lunga, che sembra uscito da un film
E poi arrivo a un locale che si chiama Afrika.
E non è per essere alla moda
I gestori sono africani, la musica pure, la clientela anche.
Ci passo davanti tranquillo con le chiavi di casa in mano.
Tranquillo
Non ho paura
Non vedo perchè dovrei, sono brava gente. gente tranquilla

Poi torno con la memoria indietro a quando ero un ragazzino.
E ricordo che erano loro i primi immigrati.
Gente tranquilla, perchè gli africani hanno dignità da vendere, hanno abbandonato presto le rose e i semafori per integrarsi e cercare lavoro (anche perchè credo che ci sia un racket dietro l'occupazione dei semafori)

Gente tranquilla, dicevo

Ma erano loro i primi arrivati.
Ed erano loro di cui aver paura per primi, se li incontravi di sera, magari in zone isolate

Poi sono arrivati un pò di sudamericani
I marocchini
I magrebini, ed erano di nuovo loro di cui aver paura, perchè "portavano la droga"
Gli albanesi e gli slavi, con le loro piccole mafie locali
I cinesi
I filippini

Ed ora i rumeni e i Rom (che sono due cose diverse anche se pochissimi lo sanno)

E ogni volta l'ultimo arrivato ci veniva indicato come il principale portatore di problemi, droga, criminalità, furti et altro.

Strano, pensavo, il flusso dell'odio
Cambia soltanto la direzione, ma non si esaurisce mai

lunedì 11 febbraio 2008

Dichiarazione di intenti

Partiamo dalla definizione

Letteralmente: weB LOG


È l'abbreviazione di web log e indica un sito web autogestito dove vengono pubblicate in tempo reale notizie, informazioni, opinioni o storie di ogni genere, visualizzate in ordine cronologico inverso. Il blog è uno strumento di libera espressione, una via di mezzo tra la homepage personale e il forum di discussione, che tiene traccia (log) degli interventi dei partecipanti. Un blog può essere personale, un diario online costantemente aggiornato che tutti possono leggere, oppure può essere uno spazio sul web attorno al quale si aggregano navigatori che condividono interessi comuni.


Questo è un blog, o quello che dovrebbe essere un blog.
Ma alla velocità con cui si muove internet le definizioni sono temporanee, instabili e spesso riduttive, in quanto il tentativo di una definizione è quello di fotografare qualcosa di dinamico e pertanto non confinabile

Posso dire cosa io penso sia un blog, partendo non dalla sua definizione ma dall'utilizzo che ne faccio tutti i giorni e dalla strutturazione che gli hoster di blogger gli hanno datto.

Un blog è un luogo di condivisione
Un blog è un luogo di condivisione "forzata"

C'è un utente, il proprietario, che è colui che ne crea e gestisce il 90% del contenuto, mentre i suoi visitatori sono partecipativi sempre in relazione alle scelte degli argomenti trattati dal proprietario.

Inoltre i partecipanti non possono utilizzare immagini o file multimediali nelle proprie repliche.

Questo ci suggerisce una cosa: il blog non è un luogo di condivisione paritaria.
E' un meccanismo principalmente unilaterale.

Per il bilaterale esistono i forum, che qui non ci interessano.

Questo fatto, per quanto possa più o meno essere percepito a livello cosciente da chi utilizza un blog, determina una tendenza che praticamente riveste il 90% dei blog in rete:

Chi scrive, sentendo tanto controllo tra le mani, decide quasi sempre di parlare di sè stesso.
Di raccontare fatti della propria vita, cose che ha visto o gli sono capitate, i propri sentimenti in relazione a un dato evento.
Cose che soltanto alle persone a lui vicine possono interessare.

Cose delle quali al resto del mondo non gliene fotte un emerito cazzo.

Un famoso blogger italiano, su punto informatico, ha criticato qualche mese fa questo aspetto.

Solo il 10% dei blog presenti in rete fanno successo, perchè sono rivolti agli altri e trattano cose originali.

Il 90% dei blog della rete sono inutili, non letti ed autoreferenziali.

E i creatori lo sanno.
Io lo sapevo quando ho creato il mio primo blog 3 anni fa

Questo apre la porta su un altro aspetto della questione:
Se i blogger sanno di non essere letti da praticamente nessuno, evidentemente scelgono di scrivere essenzialmente per sè stessi, sulla base dei motivi più vari (primo su tutti l'aspetto catartico della scrittura)

Verrebbe da chiedersi, allora, perchè sentano l'esigenza di utilizzare uno strumento pubblico, quale il blog o il web in generale, per scrivere.

Il buon vecchio moleskine non è forse più di moda? (io personalmente ne ho 3).

Ma qui entreremmo in un argomento che non ci interessa, e comunque non sarebbe questa la sede dove trattarlo.

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Tutta questa premessa per dire una cosa.
Questo blog:

  • è ovviamente scritto principalmente per me stesso
  • vedremo se prenderà un'evoluzione diversa
  • non parlarà di me stesso. non racconterà cazzi di cui non frega niente a nessuno
  • tratterà argomenti vari, per lo più estranei a specifici avvenimenti della mia vita
  • parlerà di tutto e di niente
  • conterrà racconti
  • conterrà saggi
  • conterrà testi di vario tipo
  • conterrà riferimenti a canzoni (e forse brani musicali, chi può dirlo)
  • conterrà materiale che cercherà sempre di stimolare il lettore ad una reazione attiva
Vediamo come va